Valak tra finzione e realtà

Valak tra finzione e realtà Valak tra finzione e realtà

Valak tra finzione e realtà: il demone tra cinema e antichi testi

Il mondo del cinema horror ha spesso attinto a leggende, superstizioni e testi di demonologia per creare figure inquietanti e memorabili. Tra queste, una delle più iconiche degli ultimi anni è senza dubbio Valak, il demone che appare in The Conjuring 2 (2016) e nello spin-off The Nun (2018). Ma chi è davvero Valak? È una creatura inventata per il grande schermo o ha radici più antiche nella tradizione esoterica?

Valak nei film The Conjuring e The Nun

Nel film The Conjuring 2, Valak si manifesta come una suora dall’aspetto terrificante: volto pallido, occhi gialli, denti aguzzi e un’aura di malvagità palpabile. Questa rappresentazione è stata pensata dal regista James Wan per colpire l’immaginario collettivo, giocando sul contrasto tra la figura sacra della suora e la sua deformazione demoniaca.

In The Nun, ambientato in Romania negli anni ’50, la creatura viene approfondita come entità che infesta un monastero, collegandosi poi agli eventi che coinvolgeranno i demonologi Ed e Lorraine Warren. Le caratteristiche principali del Valak cinematografico sono:

  • Aspetto blasfemo: una suora demoniaca che incarna la profanazione del sacro.
  • Poteri sovrannaturali: capacità di manipolare la realtà, evocare visioni e tormentare le vittime.
  • Ruolo narrativo: antagonista centrale, ponte tra diversi capitoli dell’universo The Conjuring.

Valak nei testi antichi: mito o realtà?

Contrariamente a quanto mostrato nei film, Valak non nasce come “suora demoniaca”. Nei grimori medievali di demonologia, come la Clavicula Salomonis e soprattutto la Goetia (parte del Lemegeton), Valak è citato come il 62° spirito infernale.

Secondo queste fonti:

  • È chiamato anche Valac, Ualac o Volac.
  • Ha l’aspetto di un fanciullo con ali angeliche che cavalca un drago a due teste.
  • È descritto come un “presidente dell’Inferno” con il potere di rivelare tesori nascosti e comandare legioni di spiriti.

Dunque, Valak esiste davvero nella tradizione demonologica, ma non ha nulla a che vedere con l’immagine della suora. Quest’ultima è una reinterpretazione cinematografica, creata per aumentare l’impatto visivo e simbolico.

Valak: invenzione o ispirazione?

Possiamo dire che il Valak dei film è una fusione tra realtà e invenzione:

  • Realtà: il nome e alcune caratteristiche derivano dai grimori medievali.
  • Invenzione: l’aspetto da suora e il ruolo narrativo sono creazioni originali di Hollywood.

È probabile che la scelta di trasformarlo in una suora sia stata ispirata da altre figure demoniache legate alla profanazione del sacro, come Lilith o Beelzebub, ma soprattutto da un’esigenza registica: creare un’icona horror immediatamente riconoscibile e disturbante.

Conclusione

Valak è quindi un esempio perfetto di come il cinema sappia reinterpretare antiche leggende per adattarle al linguaggio visivo moderno. Nei testi sacri e nei grimori appare come un’entità minore, ma sul grande schermo è diventato uno dei demoni più spaventosi e iconici della cultura pop contemporanea.

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