Comete Oscure: il mistero cosmico che sfida la scienza

Comete Oscure il mistero cosmico che sfida la scienza Comete Oscure il mistero cosmico che sfida la scienza

Cosa sono le comete oscure

Le comete oscure sono corpi celesti enigmatici che sfidano le tradizionali classificazioni astronomiche. Non sono veri asteroidi, perché il loro moto presenta accelerazioni non spiegabili solo dalla gravità, e non sono nemmeno comete classiche, poiché non mostrano la tipica coda di polveri e gas quando si avvicinano al Sole.
Si presentano come oggetti rocciosi, privi di attività visibile, ma con traiettorie che ricordano quelle delle comete comuni. Gli scienziati ipotizzano che al loro interno possano esserci materiali ghiacciati che, riscaldandosi, rilasciano gas invisibili responsabili delle misteriose “spinte” orbitali.

Quando sono state scoperte

Le prime comete oscure sono state osservate nel 2016. Da allora, grazie a osservatori e missioni spaziali, ne sono state identificate 14.
Un esempio celebre è 1I/‘Oumuamua, avvistata nel 2017, che ha attirato l’attenzione mondiale per la sua forma allungata e il comportamento anomalo.
Nel 2019, la sonda giapponese Hayabusa2 ha iniziato un viaggio verso una di queste comete oscure, l’oggetto 1998 KY26, che dovrebbe raggiungere nel 2031 per studiarlo da vicino.

Perché sono importanti

Le comete oscure potrebbero contenere indizi sull’origine dell’acqua sulla Terra e, più in generale, sull’evoluzione del Sistema Solare.
Studiare la loro composizione chimica e il loro comportamento potrebbe aiutare a capire:

  • Se l’acqua terrestre proviene da corpi simili
  • Come si sono formati i pianeti
  • Se esistono rischi di impatto con la Terra (alcune potrebbero avvicinarsi senza essere facilmente rilevabili, proprio perché prive di coda luminosa)

Il futuro della ricerca

Il Vera C. Rubin Observatory in Cile, operativo dal 2025, promette di rivoluzionare la caccia alle comete oscure, individuandone di nuove e monitorandone le orbite.
Le missioni spaziali e le osservazioni da Terra potrebbero finalmente svelare la loro natura, risolvendo uno dei più affascinanti misteri dell’astronomia moderna.


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